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Cocktail e cibo: un incontro esplosivo e raffinato.

La nuova tendenza dell’Estate 2018? Pasteggiare coi cocktail.

Strano? No, per chi sa osare può esplorare connubi raffinati. Diamo qualche esempio.

Iniziamo dal Negroni, tipico cocktail italiano. Originario di Firenze, perché ideato dal nobile Conte Camillo Negroni, noto frequentatore del Caffè Casoni sito in Via de’ Tornabuoni (poi diventato Caffè Giacosa). Data l’alta gradazione ed il gusto rotondo, 3cl Gin, 3cl Vermut Rosso, 3cl Bitter Campari, si adatta benissimo a taglieri di salumi e formaggi ben stagionati.

Continuiamo con il “padre” del Negroni, l’Americano. In effetti, i dati della sua preparazione risalgono alla prima metà dell’800. Ingredienti tutti rigorosamente italiani e da lì il nome iniziale “Milano – Torino”, proprio perché Milano è la città natale del Campari e Torino del Vermut rosso: gli ingredienti del celeberrimo cocktail. Dato il gusto deciso e secco si sposa perfettamente con la carne rossa (dal brasato al roast – beef).

Come non menzionare lo Spritz: tra i cocktail italiani, è il più conteso aperitivo del nord Italia, ma ormai dell’intera Penisola. Le origini sono molto antiche. Pare nasca durante la dominazione austriaca nel lombardo veneto, quando i soldati asburgici assaggiarono i nostri vini troppo forti per i loro gusti. Essendo abituati a bere quasi ed esclusivamente birra, pensarono bene di allungare il nostro amato vino con acqua gassata: sacrilegio! Il nome, infatti, origina dal verbo tedesco “Spritzen” che significa, appunto, “spruzzare”. Però, da questo “affronto” ne è nato un cocktail leggero, fresco e dal gusto semplice, piace molto anche alle donne. E’perfetto con qualsiasi finger food salato ma, viste le sue caratteristiche “light”, va benissimo anche con primi e secondi di carne e pesce non troppo saporiti.

Per i cocktail italiani, ultimo ma non per importanza, il Bellini. Nel 1948, il capo barman dell’Harry’s Bar di Venezia, Giuseppe Cipriani, diede vita a questa miscela di prosecco e polpa di pesca bianca. Il colore rosato che ne derivò fece ricordare a Cipriani il colore della toga di un santo in un dipinto di Giovanni Bellini pittore veneziano al quale fu dedicato. Si racconta che fosse il cocktail preferito di un assiduo frequentatore del bar, Ernest Hemingway, che evidentemente ci aveva visto lungo. Si accompagna in modo sublime a piatti raffinati e veloci come il Carpaccio.

Se ci rivolgiamo ai cocktail esteri, è d’obbligo iniziare con il Mojito. Il famoso cocktail di origine cubana composto da rum, zucchero di canna, succo di lime, foglie di menta verde (hierba buena a Cuba) e acqua gassata. I sapori freschi ed esotici di questa miscela ben si adattano con piatti semplici, come può essere una caprese, o, all’opposto, piatti più speziati, come un riso al curry.

Per chi è più “ricercato” può osare con il Bloody Mary: un nome affascinante ed evocativo per un cocktail inconfondibile a base di vodka, succo di pomodoro, Worcerstershire, Tabasco, piri piri, brodo, rafano, sedano, sale, pepe nero, pepe di Cayenna, succo di limone e spero basta così. Dateci sotto con un buon pinzimonio. Per qualcosa di più sostanzioso, ottimi risultati con un toast con crema di avocado, oppure una buona omelette al formaggio e sarete quanto di più simile ad un frequentatore assiduo di brunch dell’Upper East Side. Stiloso.

Per restare made in U.S.A., citiamo il Manhattan. Già il nome porta ad immaginare notturne avventure nella città che non dorme mai: la New York che ha visto nascere cocktail ormai leggendari. Whisky, Vermouth rosso e angostura giocano a rincorrersi come fosse la prima volta, e purtroppo non c’è neanche il tempo per dire “buono” che è già finito. Ci sono cocktail che chiamano la carne, e questo è uno di quelli: dei bocconcini di agnello in crosta di erbe potrebbero rivelarsi una gradita sorpresa. In alternativa, olive nere al forno come non ci fosse domani e qualche bocconcino di acciughe con pane nero saranno un sodalizio perfetto.

Chiudiamo con il più classico dei Martini. Quando si dice semplicità e genialità a braccetto: gin e vermouth con un’oliva. Potente, elegante, intramontabile. Potrebbe essere il little black dress di qualsiasi serata. Il cocktail perfetto per tanti piatti: provate con uno sformato di finocchi e besciamella, oppure con un piatto di asparagi bianchi con aglio e burro. Insalata di granchio per far bella figura e un filetto di spigola panato con pangrattato ed erbe per continuare a vivere al meglio le nostre notti estive.

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